“L’accordo - si legge nella nota diramata da Tim - è funzionale ad avviare negoziazioni con l’obiettivo di addivenire alla stipulazione indicativamente entro il 30 aprile di un protocollo di intesa (memorandum of understanding) volto a definire gli obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione“.
Open Fiber - partecipata da Cdp Equity (al 60%) e dal fondo australiano Macquarie (40%) - nasce per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra larga in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le regioni italiane.
FiberCop è la società infrastrutturale - controllata da TIM (al 58%), KKR Infrastructure (37,5%) e Fastweb (4,5%) - che ha come obiettivo la digitalizzazione del Paese tramite lo sviluppo di connessioni in fibra ottica con tecnologia FTTH.
Tim - impegnata nella separazione dei servizi fissi, mobili cloud e Ict, da quelli di rete per ottenere più facilmente il via libera alla rete unica dall’Antitrust Ue - dovrebbe apportare nella nuova società della rete unica i cavi sottomarini di Sparkle, la rete primaria che collega le centrali con gli armadietti e quella secondaria di Fibercop (che dagli armadietti entra nelle case), infrastrutture che dovrebbero integrarsi con la rete di Open Fiber.
Rete mobile: WindTre e Iliad insieme nelle aree a bassa redditività
Secondo quanto riportato da “Corriere comunicazioni” WindTre e Iliad stanno valutando l’opportunità di costituire una joint venture paritaria al 50% per sfruttare le sinergie nelle aree meno densamente popolate e a bassa redditività (stima popolazione coinvolta 25%).
Oltre alla condivisione della Ran e delle antenne, l’accordo dovrebbe prevedere il diritto di utilizzare gli spazi e le infrastrutture passive disponibili sui siti di Cellnex. La nuova società fornirà il servizio di roaming Multi Operator Core Network agli operatori richiedenti e sarà costituita e controllata inizialmente da WindTre che procederà con il conferimento a Iliad del 50% dal 30 giugno.