Secondo la Global mobile Suppliers Association a fine 2019 sono più di 50 le reti di quinta generazione attive in 27 stati di tutto il mondo che risultano essere disponibili agli utenti finali attraverso l’utilizzo di smartphone con modem 5G. Alla fine del mese di novembre di quest’anno 328 operatori in 109 paesi hanno annunciato che effettueranno investimenti infrastrutturali nei prossimi anni per abilitare le reti 5G.
L’ultimo report trimestrale di Ericsson stima inoltre 19 milioni di abbonamenti 5G già attivi a livello mondiale a fine del 2019, numero che secondo le stime potrà salire fino al 60% del totale delle connessioni mobili entro il 2025.
Tali numeri fanno sicuramente ben sperare per il futuro, ma cosa ci riserverà veramente questa tecnologia nei prossimi anni e quali impatti avrà sui consumatori finali?
Parte dei benefici e principali punti di innovazione della tecnologia 5G risiedono nella bassa latenza delle comunicazioni, nell’alta velocità di trasmissione e nell’elevato numero di oggetti connessi che possono essere supportati dalla rete contemporaneamente.
Parte di questi benefici saranno realmente disponibili agli utenti solo quando l’infrastruttura di rete 5G avrà raggiunto un livello tale di maturità e autonomia da erogare i servizi sulla propria core network in modo indipendente dell’attuale rete 4G. Quasi tutte le reti di quinta generazione oggi dichiarate commercialmente attive si appoggiano sugli apparati esistenti e sulla rete di trasporto del 4G.
Le elevate prestazioni di rete della tecnologia 5G saranno inoltre rese disponibili solo in particolari aree in presenza dei principali centri urbani. A causa dello spettro di frequenze utilizzato dal 5G, che limita fortemente la propagazione del segnale, gli operatori di rete, molto probabilmente, concentreranno gli sforzi nel fornire copertura in particolari zone dove il servizio è altamente richiesto ed economicamente sostenibile.
Se da un lato le aree e le reali tempistiche di implementazioni dei servizi 5G restano non del tutto definite dall’altro lato ci si chiede quali applicazioni verranno abilitate e che impatti avranno nella vita di tutti i giorni dei consumatori.
Da diversi anni, come utenti finali, siamo stati abituati ad assistere alle numerose e intense campagne di marketing degli operatori di rete volte a sponsorizzare i benefici rivoluzionari delle reti mobili di quinta generazione.
Alta velocità e bassa latenza renderanno disponibili agli utenti finali servizi di realtà virtuale e realtà aumentata, miglioreranno le esperienze dei gamer con l’introduzione di giochi 3D ed abiliteranno la fruizione di video e contenuti multimediali 4K.
Le applicazioni introdotte risulteranno innovative e rivoluzionarie per alcune nicchie di utenti e in particolari settori, ma potranno essere viste allo stesso modo dalla maggior parte dei consumatori? Riusciranno a soddisfare le altissime aspettative che si sono create? Permetteranno davvero di cambiare il nostro modo di vivere?
La sensazione è che la vera “rivoluzione” delle reti di quinta generazione potrà essere percepita realmente nel settore industriale dove i benefici della rete 5G permetteranno di effettuare un vero e proprio passo in avanti garantendo il controllo e l’interconnessione dei macchinari da remoto in modo sicuro e con valori di alta affidabilità.
Ripercorrendo parte dell’evoluzione delle reti mobili la tecnologia LTE 4G ha senza dubbio avuto un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale della società di oggi rivoluzionando nel vero senso della parola l’esperienza di vita connessa della maggior parte degli utenti. Su questo fronte, molto probabilmente, le reti di quinta generazione si limiteranno a far proseguire il percorso già iniziato migliorando e facendo evolvere parte dei servizi attualmente disponibili.
Alle porte dell’era 5G rimane il dubbio che le aspettative siano eccessive rispetto al reale impatto che questa tecnologia potrà avere nella vita di tutti i giorni dei consumatori finali e che il grande salto nel futuro sia stato fatto con il 4G/LTE. La rivoluzione vera del 5G sarà molto probabilmente nelle applicazioni industriali e di automazione dei servizi pubblici, per la cui concreta diffusione dovremo aspettare ancora almeno fino al 2023 quando gli operatori avranno aggiornato in modo significativo le loro reti di backbone e iniziato ad offrire il 5G in modalità ‘standalone’. Sarà davvero così?