La buona notizia è che le telco italiane stanno accelerando verso la sostenibilità, con investimenti concreti in energie rinnovabili, efficienza e innovazione green.
Secondo I-Com, le telco italiane investono circa 230 milioni di euro l’anno in efficienza energetica, con tecnologie già adottate su larga scala nei data center (60%), nelle BTS mobili (33%) e nelle centrali di rete (30%)
Negli ultimi anni, la crescita del traffico dati è stata esponenziale (+150% dal 2017 al 2025), ma il consumo energetico è aumentato solo di 1,4 volte, segno che le tecnologie green funzionano.
Tecnologie e strategie per la transizione green
Per ridurre l’impatto ambientale, gli operatori adottano un insieme integrato di tecnologie innovative e strategie locali mirate, tra cui:
- Autoproduzione energetica: installazione di impianti fotovoltaici su torri, centrali e data center, con sistemi di accumulo, specialmente in aree rurali o isolate.
- Data center sostenibili: soluzioni di raffreddamento avanzato (liquido, o a immersione), ottimizzazione tramite intelligenza artificiale e monitoraggio dei consumi in tempo reale.
- Reti intelligenti e adattive: spegnimento dinamico delle celle radio (radio base) in orari di basso traffico, uso di algoritmi AI per ridurre i consumi della rete RAN e core.
- Sostituzione del rame con la fibra ottica che è più efficiente, durevole e meno energivora.
- Dismissione delle reti 2G/3G che consumano molta energia, a fronte di traffico ridotto.
- Green Power Purchase Agreements (PPA): acquisto diretto di energia da impianti rinnovabili dedicati.
- Smart building e Smart city: applicazioni IoT per monitorare ambienti, traffico, illuminazione e consumi, riducendo le emissioni indirette.
- Collaborazione pubblico-privata: protocolli tra telco e comuni per usare infrastrutture esistenti e semplificare l’autorizzazione di impianti verdi.
- Trasparenza e rendicontazione: etichettatura green dei dispositivi, bilanci di sostenibilità pubblici, comunicazione ESG più chiara e accessibile.
Progetti avviati in Italia
TIM Energia
TIM ha lanciato “TIM Energia”, una unità per la fornitura di energia completamente rinnovabile per imprese, professionisti e PMI, in partnership con Axpo Italia (Reuters).
TIM ha inoltre assunto l’obiettivo di usare energia da fonti rinnovabili per tutti i suoi servizi entro il 2025, e punta alla carbon neutrality interna, almeno per certe aree operative (Money Controller+2Gruppo TIM+2).
Protocolli tra operatori e comuni/enti locali
È stato siglato un protocollo d’intesa tra ANCI, operatori TLC, Infratel Italia, INWIT, Vodafone, TIM, OpenFiber e il Dipartimento per la trasformazione digitale, per accelerare la diffusione di reti ultraveloci e 5G nell’ambito del PNRR. Nel protocollo è incluso l’impegno ad usare, dove possibile, tecnologia a basso impatto ambientale e infrastrutture già esistenti (Dipartimento Digitale).
ESG e progetti “green”
TIM partecipa a Eco Rating per i dispositivi mobili, e WindTre ha avviato collaborazioni per piantare boschi urbani (per esempio a Treviso) come parte della sua strategia ambientale (esgreputation.it).
Il Gruppo TIM ha inoltre dichiarato che prevede di arricchire la sua offerta con almeno il 15% di smartphone green entro il 2024‑25 (Money Controller).
Efficienza tramite 5G, sensori e servizi digitali
TIM promuove casi d’uso di 5G che aiutano nella sostenibilità: sensoristica IoT per automazione, smart working, gestione intelligente degli edifici, manutenzione remota, percorsi ottimizzati per il ridurre il traffico. (Gruppo TIM)
Sostenibilità ambientale degli operatori italiani
Vodafone Italia, Open Fiber e Fastweb sono fra i casi più virtuosi, in quanto già operano con il 100% dell’elettricità acquistata da fonti rinnovabili (o molto vicino).
TIM è indietro rispetto agli altri su questo parametro, ma con obiettivi chiari di miglioramento: sull’approvvigionamento verde e sugli SCOPE 1‑2 la strada è tracciata.
Vodafone Italia
- Usa 100% energia da fonti rinnovabili per rete e uffici.
- Obiettivo: zero emissioni dirette entro il 2025.
Fastweb
- 100% energia verde acquistata già dal 2015.
- Impianto fotovoltaico in provincia di Latina (PPA) che produce ~19 GWh all’anno che copre circa il 13% del fabbisogno energetico totale di Fastweb.
- Obiettivo: Carbon Neutral entro il 2035.
Open Fiber
- Tutta l’energia acquistata è certificata rinnovabile.
- Ha avviato il progetto “Open Fiber Green”: fotovoltaico su oltre 650 siti, per coprire fino al 60% del fabbisogno locale.
- Obiettivo Net Zero entro il 2040.
TIM
- Oggi usa 61% di energia da fonti rinnovabili.
- Punta al 100% entro la fine del 2025
- Obiettivo: riduzione emissioni Scope 1–2 del 75% entro il 2030.
WindTre
- Ha già ridotto le emissioni del 46% rispetto al 2017.
- Meno trasparente sulla % attuale di energia green, ma attiva con iniziative ambientali e piantumazioni urbane.
- Obiettivo: azzerare le emissioni di CO₂ entro il 2030.
Sfide e prospettive
Le telco italiane hanno intrapreso un percorso virtuoso, ma permangono alcune sfide.
- Le emissioni indirette (Scope 3) – dalla filiera e dai dispositivi – restano difficili da tracciare.
- Disomogeneità territoriale: nelle aree rurali e montane con infrastrutture poco evolute e copertura meno efficiente, sono richiesti più interventi per modernizzare le reti in queste zone difficili da servire e meno redditizie.
- Gli investimenti iniziali in impianti green e tecnologie avanzate sono significativi. L’Italia ha costi dell’energia elevati, superiori alla media europea, il che rende gli investimenti in efficienza o rinnovabili più onerosi da avviare.
- Sarebbe opportuna una regolamentazione più favorevole: incentivi fiscali, autorizzazioni rapide per l’installazione di fotovoltaico e accumulo e sostegno alle imprese più piccole.
Il settore telco può diventare un modello di innovazione sostenibile. Gli operatori italiani, pur con approcci diversi, stanno accelerando la transizione ecologica. La sostenibilità non è più solo un obbligo morale, ma un vantaggio competitivo e una leva strategica di innovazione.