10 ago 2020

Reti WAN: perché è il momento di aggiornarle

Le applicazioni aumentano e sono sempre più bandwith-consuming: a fianco delle applicazioni core-business, sono cresciute enormemente le applicazioni “intranet” che supportano i processi interni all’azienda.

Si fa sempre più ricorso ad applicazioni esternalizzate, che richiedono ampia capacità di connessione Internet gestita centralmente, per garantire i necessari livelli di sicurezza.

Da ultimo la resilienza delle connessioni è un “must” che va ricercato mantenendo i costi dei circuiti ad un livello accettabile.

I fornitori di servizi rispondono a queste esigenze ampliando sempre più l’offerta commerciale, attingendo anche alle tecnologie che, nate per la clientela consumer, vengono “vestite” di servizi per renderle utili alla clientela Business.

E’ il caso ad esempio della tecnologia FTTC/VDSL2 che, sfruttando la maggior distribuzione di Fibra Ottica ai cabinet posti nella vicinanza delle sedi cliente, utilizza i doppini di rame per erogare servizi di trasmissione dati ad elevate velocità con buone prestazioni ed a costi contenuti. Questa tipologia di collegamenti può essere impiegata come Back-up di circuiti più tradizionali, in modo da coniugare l’esigenza di incremento dell’affidabilità con la necessità di contenere la spesa.

Per le aziende più evolute, che fondano il loro business sulla disponibilità dei servizi di rete, si sta poi oggi affacciando sul mercato una nuova architettura che modifica il paradigma di servizio fino ad oggi utilizzato: si tratta dell’architettura SD-WAN (Software Defined Wide Area Network), che prevede di far gestire ad appositi apparati di networking, dislocati presso le sedi del cliente, tutte le diverse tipologie di connessioni acquisite da carrier diversi e caratterizzate da tecnologie diversificate.

In questo modo la connettività e le prestazioni erogate dalla rete non dipendono più da un singolo carrier, ma sono gli apparati di networking che utilizzano le diverse connessioni per instradare il traffico, tenendo conto delle loro caratteristiche.

Ecco quindi che una sede può disporre di un circuito tradizionale (ad es. in FO ad alte prestazioni), di una connessione internet (con minor prestazioni e basso costo) e di una connessione mobile LTE (che non utilizza quindi circuiti fisici) forniti da tre carrier diversi e l’apparato SD-WAN che gestisce queste tre connessioni provvede ad inoltrare il traffico su quella che meglio risponde ai requisiti del tipo di traffico stesso, consentendo livelli di flessibilità e affidabilità a dei prezzi fino ad oggi irraggiungibili.

Sul mercato sono disponibili varie tecnologie, in primis quella di Cisco che dopo una serie di acquisizioni si candida ad essere leader in questo mercato.

Proprio per le sue caratteristiche l’architettura SD-WAN può rispondere a diverse scelte in termini gestionali:

  • per i clienti orientati ad una gestione “diretta” della rete la soluzione ideale è appoggiarsi ad un partner (della tecnologia scelta ad es. di Cisco, Nokia,…) dotato di adeguate certificazioni
  • per i clienti orientati all’esternalizzazione dei servizi possono essere i carrier stessi a proporre una architettura SD-WAN che risponda ai requisiti del cliente di incremento della capacità trasmissiva a costi contenuti.

A fronte di tutte queste novità nel mondo del networking, la parola chiave per far evolvere la propria rete è essere disposti al cambiamento. Spesso il vero ostacolo all’evoluzione, intesa come ricerca di miglioramento delle prestazioni a minori costi, è infatti la paura di cambiare andando a modificare l’equilibrio e la qualità del servizio raggiunto nel tempo.

Per garantirsi una vera opportunità di evoluzione nel gestire il rinnovo dei contratti, la Funzione Acquisti e la Funzione Tecnica (responsabile della gestione) devono concordare una disponibilità al cambiamento che è il requisito fondamentale per un processo RFP/RFQ che porti risultati davvero positivi.